Giacomo Bresadola (1847 - 1929)
Abate e Micologo
Nacque il 14 Febbraio 1847 a Ortisè, piccolo villaggio della Val di Sole a 1.479 m sul livello del mare. Completò le scuole elementari a Montichiari (BS), quindi le scuole tecniche a Rovereto, infine a Trento portò a termine il Ginnasio.
Qui maturò la vocazione al sacerdozio e nel 1866 intraprese gli studi teologici che completò 4 anni dopo divenendo sacerdote. Operò a Baselga di Piné, quindi a Roncegno prima di essere nominato curato di Magras, frazione del comune di Malé.
Poco considerato dai superiori che gli affidarono incarichi di scarsa importanza, ebbe modo di dedicarsi alla scienza che preferiva: la botanica. Acquisì una buona conoscenza delle fanerogame con l'aiuto di Francesco Ambrosi (Baselga di Piné), quindi approfondì lo studio delle briofite e dei licheni sotto la guida di Gustavo Venturi. Intraprese a Magras, stimolato da un frate cappuccino- Padre Giovanella da Cembra-, lo studio dei funghi e qui nacque lo scienziato Bresadola.
Pubblicò numerose memorie ed ebbe una proficua collaborazione con micologi di tutta Europa; fra questi basti ricordare Quélet, Patouillard, Sydow, Henning, Barla, Saccardo e Massalongo.
Le sue opere principali, Fungi Tridentini novi vel nondum delineati et iconibus illustrati, 1881 e la monumentale Iconographia Mycologica, 1925-1933, sono tuttora esempio di rigore scientifico, testimoniano le sue straordinarie virtù e la sua sensibilità naturalistica, davvero unica. Costretto dalle ristrettezze economiche, cederà al Museo di Stoccolma un ricco erbario (circa 30.000 specie), ma altre testimonianze del suo immenso lavoro micologico si trovano presso i Musei di tutto il mondo (Upsala, Parigi, Berlino, Washington, Roma, Torino, etc.), oltre, naturalmente, in quello di Trento.
La morte lo coglierà sereno il 9 Giugno 1929, mentre ancora stava lavorando all'Iconographia Mycologica, opera che sarà ultimata postuma per interessamento della Società Botanica Italiana e del Museo di Storia Naturale di Trento, con l'aiuto di numerosi sottoscrittori.
Alla sua memoria e alla sua opera scientifica è dedicata l' Associazione omonima.